Il Museo lapidario marsicano di Avezzano, istituito nel 1888, raccoglie più di cento lapidi di epoca romana, medievale e rinascimentale (quasi tutte di carattere funerario), rinvenute in diversi centri della Marsica. Il loro reperimento fu possibile grazie alle donazioni di privati cittadini e cultori di antichi reperti che gelosamente le conservavano. Il museo venne poi ristrutturato nel 1989, ubicato nei sotterranei del Municipio, grazie all'opera dell'ingegnere capo del Genio civile Lelio Tommaso Orlandi ed Enrico Veri, funzionario del comune. In tale occasione i reperti furono riorganizzati in sette sale espositive:
- nella sezione A sono conservate lapidi ed epigrafi di epoca romana;
- nelle sezioni B e C vi sono pietre, steli e porte tombali, nonché i portali delle chiese di San Nicola e San Sebastiano distrutte dal terremoto del 1915;
- nella sezione D vi sono stele funerarie che raffigurano porte di abitazioni e tombe;
- nella sezione E sono conservate le statue;
- nella sezione F sono raccolti degli stemmi;
- nella sezione G vi è una raccolte di ceramiche.
Nel cortile del Palazzo di Città sono inoltre presenti e visibili sarcofaghi e steli di varia natura. Oltre ai molti reperti delle varie epoche, sono conservate insegne ed iscrizioni sopravvissute miracolosamente al terremoto del 1915 e ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Dal 1 maggio 2012 la collezione lapidaria ha una nuova definitiva collocazione nei locali dell'ex mattatoio di Avezzano. Il nuovo polo museale, chiamato "L'Aia dei Musei", ospita inoltre una mostra permanente sulla storia del prosciugamento del Lago Fucino e una sala dedicata al terremoto del 1915.